Il secondo macro-criterio mira a valutare le condizioni di libertà esistenti in quel dato Paese, sotto diversi punti di vista. I 5 indici individuati per questa categoria sono:

1. “Democracy”: il primo indice attribuisce un voto in base al posizionamento del Paese nel “democracy index” che misura il livello e la qualità della democrazia di quel dato Paese;
2. “Economy”: il secondo criterio valuta invece l’indice di libertà economica del Paese, attribuendo un voto in base al posizionamento nell’ Economy Freedom Index;
3. “Speech”: un altro fattore di libertà importante è certamente quello della libertà di stampa o di parola di quel dato Paese, individuato attribuendo un voto al Paese in base al posizionamento nell’index sulla libertà di stampa;
4. “Justice”: anche l’effettiva qualità della giustizia nel Paese è un indicatore di libertà; il quarto criterio attribuisce dunque un voto al Paese in base al posizionamento nel “Rule of law index”, che misura la qualità della giustizia nel Paese misurando alcuni parametri come l’efficienza della giustizia, la tutela dei diritti umani e la corruzione;
5. Il quinto criterio è invece un voto da 1 a 5 attribuito dagli esperti dello Studio sulla base di una considerazione generale di insieme degli altri 4 criteri e sulla base della propria professionale e personale esperienza avuta in loco.

La terza macro-categoria mira invece ad individuare il tipo di stile di vita per quel dato Paese. Per farlo si affida a queste 5 sotto-categorie:

1. “Quality”: il primo criterio attribuisce un voto al Paese in base al suo posizionamento nel “Life Quality Index” che misura appunto la qualità della vita nei Paesi sulla base di una serie di fattori e di indici;
2. “Cost”: il secondo criterio misura invece il costo della vita in quel dato Paese, attribuendo un voto da 1 a 5 (dove 1 indica un costo molto alto, 5 un costo molto basso) sulla base dei vari index sul costo dei beni di prima necessità dei beni di lusso, degli affitti e dei salari medi;
3. “Happiness”: il terzo criterio attribuisce un voto al Paese in base al suo posizionamento nell’ Happiness Index”;
4. “Education”: il quarto criterio attribuisce un voto in base al posizionamento del Paese nell’Education Index, che misura il livello di istruzione e la sua qualità, unito ad altri parametri come il livello di cultura del Paese;
5. Il quinto criterio è invece un voto da 1 a 5 attribuito dagli esperti dello Studio sulla base di una considerazione generale di insieme degli altri 4 criteri e sulla base della propria professionale e personale esperienza avuta in loco.

La quarta categoria analizza in generale il sistema fiscale del Paese, affidandosi alle seguenti 5 categorie:

1. “Rate”: il primo criterio attribuisce un voto al Paese in base alla percentuale media del carico fiscale previsto in quel Paese in generale, considerando cioè tutte le tipologie di imposta (5 carico fiscale basso o nullo, 1 carico fiscale molto alto);
2. “System”: il secondo criterio attribuisce invece un voto al Paese in base ad una serie di index più specifici, che tengono conto di agevolazioni, tassazione delle holding, normativa CFC, normativa sul “transfert pricing”, individuando così l’attrattiva potenziale del Paese sul piano fiscale;
3. “Black List”: il terzo criterio attribuisce invece un voto sulla base della presenza o meno del Paese nelle principali black list sulla residenza e sulla collaborazione fiscale internazionale, in base a quanto un Paese è “attenzionato” dalle autorità fiscali internazionali (1 molto attenzionato, 5 poco attenzionato);
4. “Agreement”: il quarto criterio, collegato al terzo, attribuisce invece un voto in base all’effettiva attività di scambio di informazioni fiscali che il Paese ha con i Paesi esteri (adesione allo scambio su richiesta, adesione alla normativa CRS, esistenza di accordi sulle doppie imposizioni, qualità delle informazioni scambiate, ecc…);
5. Il quinto criterio è invece un voto da 1 a 5 attribuito dagli esperti dello Studio sulla base di una considerazione generale di insieme degli altri 4 criteri e sulla base della propria professionale e personale esperienza avuta in loco.

La quinta categoria affronta invece in generale il tema “espatrio”, ossia analizza le condizioni per il trasferimento nel Paese e per l’ottenimento della cittadinanza. I 5 criteri su cui si poggia sono:

1. “Passport”: il primo è la forza del passaporto di quel Paese, ed attribuisce un voto sulla base del posizionamento del Paese nel Passport Index”;
2. “Residence”: il secondo criterio attribuisce un voto al Paese in base alla facilità con cui è possibile ottenere la residenza nel Paese, in base a criteri specifici (eventuale costo di investimento, obbligo o meno di presenza fisica, numero di anni necessari per ottenere la residenza permanente, quantità di soluzioni per l’ottenimento della residenza, ecc…);
3. “Citizienship”: allo stesso modo, il terzo criterio attribuisce un voto al Paese in base alla facilità con cui è possibile ottenere la cittadinanza nel Paese, in base a criteri specifici (eventuale costo di investimento, obbligo o meno di presenza fisica, numero di anni necessari per ottenere il passaporto, ecc…);
4. “Duties”: il quarto criterio attribuisce invece un voto in base ad alcuni oneri specifici che potrebbero essere attribuiti al cittadino che acquisisce la cittadinanza o la residenza nel Paese (esistenza o meno dell’espatrio, eventuale obbligo di leva, presenza o meno della pena di morte, ecc…) e in generale alla rigidità della legislazione amministrativa e penale;
5. Il quinto criterio è invece un voto da 1 a 5 attribuito dagli esperti dello Studio sulla base di una considerazione generale di insieme degli altri 4 criteri e sulla base della propria professionale e personale esperienza avuta in loco.

La sesta categoria riguarda invece specificamente le opportunità di business nel Paese, e tiene in conto alcuni fattori (alcuni già presenti nelle altre categorie), quali:

1. “Economic”: il primo criterio valuta l’indice di libertà economica del Paese, attribuendo un voto in base al posizionamento nell’ Economy Freedom Index;
2. “System”: il secondo criterio attribuisce invece un voto al Paese in base ad una serie di index più specifici, che tengono conto di agevolazioni, tassazione delle holding, normativa CFC, normativa sul “transfert pricing”, individuando così l’attrattiva potenziale del Paese sul piano fiscale;
3. “Services”: il terzo criterio attribuisce un voto in base al posizionamento del Paese nel “Public Services Index” che misura il livello di qualità ed efficienza dei servizi pubblici in generale anche in rapporto all’attività di impresa (burocrazia, facilità nell’ottenere permessi e autorizzazioni, burocrazia contabile, ecc…);
4. “Justice”: il quarto criterio valuta il livello di giustizia e di efficienza delle istituzioni con riferimento alla libertà economica e all’attività di impresa;
5. Il quinto criterio è invece un voto da 1 a 5 attribuito dagli esperti dello Studio sulla base di una considerazione generale di insieme degli altri 4 criteri e sulla base della propria professionale e personale esperienza avuta in loco.

La settima categoria valuta invece l’attrattiva e l’idoneità del Paese in termini di qualità e di servizi per quanto riguarda la famiglia, e si basa su questi 5 criteri:

1. “Education”: si tratta di un voto attribuito in base al posizionamento del Paese nell’Education Index che misura la qualità dei servizi scolastici e universitari;
2. “Healtcare”: si tratta di un voto attribuito in base al posizionamento del Paese nell’Healtcare Index che misura la qualità del servizio sanitario;
3. “Safety”: trattasi di un voto attribuito al Paese sulla base del suo posizionamento nel “Safety index” che indica il livello di sicurezza e di criminalità del Paese;
4. “Family”: trattasi di un voto attribuito al Paese sulla base del suo posizionamento nel “Kid Friendly Index” che individua il livello di idoneità del Paese nella tutela di bambini e adolescenti sotto diversi punti di vista e indicatori (servizi scolastici, ludici, protezione diritti umani, ecc…);
5. Il quinto criterio è invece un voto da 1 a 5 attribuito dagli esperti dello Studio sulla base di una considerazione generale di insieme degli altri 4 criteri e sulla base della propria professionale e personale esperienza avuta in loco.

L’ottava categoria analizza invece le condizioni e le opportunità del Paese rispetto a chi intende trasferirvisi come pensionato. Le 5 categorie utilizzate sono:

1. “Safety”: trattasi di un voto attribuito al Paese sulla base del suo posizionamento nel “Safety index” che indica il livello di sicurezza e di criminalità del Paese;
2. “Retirement”: si tratta di un voto attribuito in base al posizionamento del Paese nel Word Retirement Index, che misura la qualità dei servizi per gli anziani e l’attrattiva dei Paesi per i pensionati;
3. “Healtcare”: si tratta di un voto attribuito in base al posizionamento del Paese nell’Healtcare Index che misura la qualità del servizio sanitario;
4. “Quality”: tale criterio attribuisce un voto al Paese in base al suo posizionamento nel “Life Quality Index” che misura appunto la qualità della vita nei Paesi sulla base di una serie di fattori e di indici;
5. Il quinto criterio è invece un voto da 1 a 5 attribuito dagli esperti dello Studio sulla base di una considerazione generale di insieme degli altri 4 criteri e sulla base della propria professionale e personale esperienza avuta in loco.

L’ultima categoria considera invece la capacità del Paese di andare incontro alle sfide future e il suo approccio e preparazione in ambiti come l’innovazione tecnologica, la ricerca e in generale la sua proiezione nel futuro, con uno sguardo anche alle condizioni geopolitiche che potrebbero creare rischi in un prossimo futuro. I 5 criteri utilizzati sono:

1. “Innovation”: si tratta di un voto attribuito in base al posizionamento del Paese nel Global Innovation Index, che analizza la propensione della società e dell’economia verso l’innovazione;
2. “Peace”: si tratta di un voto attribuito in base al posizionamento del Paese nel Global Peace Index, che considera le condizioni di pace nel Paese, la sua stabilità e in generale l’esposizione al rischio geopolitico;
3. “Environment”: si tratta di un voto attribuito in base al posizionamento del Paese nel Global Environmental Index, che misura la capacità e la propensione del Paese nell’affrontare le sfide dei cambiamenti climatici e di un’economia sostenibile;
4. “Ecnomic”: tale criterio valuta l’indice di libertà economica del Paese, attribuendo un voto in base al posizionamento nell’ Economy Freedom Index, anche nell’ottica dell’innovazione, della ricerca, delle start up innovative;
5. Il quinto criterio è invece un voto da 1 a 5 attribuito dagli esperti dello Studio sulla base di una considerazione generale di insieme degli altri 4 criteri e sulla base della propria professionale e personale esperienza avuta in loco.

Il GV Index può essere utilizzato per confrontare due Paesi sulla medesima categoria ma anche mettendo insieme 2 o più categorie di interesse per stabilire, secondo gli standard internazionali, i dati e le statistiche su cui si basano gli index considerati, quale Paese sia più confacente alle proprie esigenze.

I criteri possono infatti essere valutati anche separatamente o incrociati in base alle esigenze specifiche del soggetto interessato (se ad esempio l’interessato è un soggetto senza famiglia che intende trasferirsi in un Paese che gli garantisca libertà di business con tassazione favorevole, senza incorrere in rischi legati alla legislazione, potrà accorpare unicamente gli index “Taxation”, “Freedom” e “Business”, ignorando tutti gli altri, mentre se l’esigenza è quella di trasferirsi con la famiglia in un Paese idoneo ad un contesto familiare, senza particolari interessi di business, potrà incrociare unicamente i criteri “Location”, “Family” e “Lifestyle”, ignorando gli altri). 

Ciò significa anche che non necessariamente un Paese che sta in basso nella classifica generale non sia comunque molto conveniente per esigenze specifiche. In questo sta la vera flessibilità dell’index e la sua capacità di adattarsi a tutte le possibili esigenze.

I punteggi vengono aggiornati di anno in anno (salvo particolari eventi) in base agli aggiornamenti delle relative classifiche, degli Index ma anche in virtù di determinati accadimenti (politici, geopolitici, normativi, diplomatici) che possono incidere su un dato criterio.

È in fase di studio un decimo criterio generale, chiamato “Burocracy”: esso consiste in una valutazione generale della facilità con la quale è possibile conseguire determinati obiettivi nel Paese in termini di tempistiche, burocrazia, contatti in loco. Riguarda dunque sia un dato oggettivo, consistente nella valutazione specifica delle difficoltà e delle tempistiche previste in quel Paese, sia un criterio soggettivo, consistente nell’efficienza della rete di contatti dello studio GV in quel dato Paese per raggiungere quegli obiettivi. Anche tale criterio ha 5 sotto-categorie, che sono:

1. “Residence”: il parametro misura la facilità e velocità in termini burocratici, cronologici ed economici di ottenere la residenza nel Paese;
2. “Citizienship”: il parametro misura la facilità e velocità in termini burocratici, cronologici ed economici di ottenere la cittadinanza nel Paese;
3. “Company”: il parametro misura la facilità e velocità in termini burocratici, cronologici ed economici di aprire una società nel Paese;
4. “Bank”: il parametro misura la facilità e velocità in termini burocratici, cronologici ed economici di aprire un conto o un fondo di investimento nel Paese e in generale l’efficienza del sistema bancario in termini di pagamenti, versamenti, incassi, rapporti con gli istituti di credito.

5. “Contact”: l’ultimo criterio è una valutazione soggettiva che indica la capacità dello studio GV di gestire le pratiche di residenza, cittadinanza o imprenditoriali in maniera rapida ed efficiente in base ai contatti in loco e ai rapporti esistenti con le istituzioni del Paese.