Il governo del Regno Unito, nel tentativo di aumentare le entrate, ha annunciato la fine del regime fiscale privilegiato per i ricchi residenti stranieri a partire dal 2025 con l’abolizione dello status di “non domiciled” (Non-Dom).
Nel contesto delle recenti evoluzioni fiscali globali, la riforma del regime “Non-Dom” nel Regno Unito rappresenta un’importante novità per residenti e investitori internazionali. Questo sistema, che ha permesso a molti individui di evitare la tassazione sui redditi esteri, ha subito significativi cambiamenti che meritano un’attenta analisi.
Se sei un expat, un investitore o semplicemente un residente interessato a come la riforma possa impattare la tua situazione fiscale, continua a leggere per avere una visione chiara e completa delle novità e delle strategie da adottare.
Storia e funzionamento del regime Non-Dom
Il regime Non-Dom, che risale a circa 200 anni fa, consente alle persone che hanno un domicilio permanente fuori dal Regno Unito di pagare in UK solo le tasse su quanto prodotto nel Paese e di non pagare invece le tasse sui redditi o capital gains prodotti all’estero, salvo che siano rimessi nel territorio anglosassone.
Il concetto di “domicilio” per il diritto anglosassone, contrariamente al domicilio anagrafico dei Paesi di civil law, è inteso come quello legato all’intenzione di risiedere stabilmente in un luogo a tempo indeterminato, legato principalmente alle proprie origini in quanto si acquisisce normalmente dai genitori con la nascita e che ben difficilmente si cambierà nel corso della vita.
Il regime fiscale per residenti non-dom in UK in origine era concesso a tempo indeterminato. In seguito, è stato introdotto l’attuale limite di durata di 15 anni, per cui se un soggetto è residente in UK per 15 dei 20 anni precedenti verrà allora considerato a tutti gli effetti domiciliato in UK, con l’applicazione del regime fiscale ordinario.
Punti salienti della nuova riforma fiscale
Limite di durata
Il periodo durante il quale si può beneficiare del regime non-dom sarà limitato a 4 anni.
Tassazione redditi esteri
I redditi esteri non rimpatriati saranno tassati a partire dal 2024, eliminando le esenzioni precedenti.
Aumenta la spesa minima
L'imposta annuale minima per i non-dom sarà fissata a £60,000, per garantire un contributo equo.
Cambiamenti previsti dalla riforma
Come annunciato dal governo britannico, il nuovo regime entrerà in vigore dall’anno fiscale 2025 e consentirà, a chi non ha già avuto la residenza in UK in passato per 10 anni consecutivi, di godere del regime fiscale privilegiato come non-dom per solo 4 anni anziché i 15 totali attuali.
Successivamente, saranno assoggettati alle imposte su tutti i redditi e secondo il regime ordinario.
Per gli attuali non-dom sarà previsto un regime transitorio con l’imposizione di tasse sul reddito estero, ma non sulle plusvalenze, ridotte al 50% per l’anno fiscale 2025/26 e con un meccanismo temporaneo di due anni di rimpatrio dei redditi e plusvalenze esteri con il pagamento di un’imposta ridotta al 12%.
Conseguenze
Questo regime transitorio potrebbe portare gli attuali non-dom residenti in UK a decidere un trasferimento verso Paesi diversi e più attrattivi. Le stime, forse ottimistiche, già parlano di almeno un 20% degli attuali non-dom, circa 10.000 residenti in UK, che abbandoneranno il Paese.
La decisione di abolire il regime dei ‘res non-dom’ porterà investitori, azionisti e top manager a riconsiderare anche le geografie individuali e a trasferirsi in altre giurisdizioni, creando così ulteriore gettito per i Paesi che li accoglieranno, specie in ambito immobiliare.
Potenziali destinazioni per i Non-Dom
Vediamo ora le possibili destinazioni, in base ai migliori regimi fiscali di favore per impatriati:
Dall’aprile 2025 la Gran Bretagna dirà addio al regime di tassazione favorevole sui redditi esteri, adottato sin dal 1799 e rivolto alle persone fisiche residenti ma non domiciliate nel Paese.
In questo contesto, l’Italia punta ad accogliere gli High Net Worth Individual che, dopo la fine del regime “Res Non Dom”, potrebbero scegliere di trasferirsi proprio nel Belpaese.
In Italia dal 2017 è in vigore un regime fiscale agevolativo per i neoresidenti, in ragione del quale coloro che negli ultimi dieci anni non sono stati fiscalmente residenti nel territorio dello Stato possono trasferirvisi optando per una tassazione forfettaria sui redditi di fonte estera pari a 100mila euro annui, per un massimo di 15 anni, e con possibilità di estensione ai familiari.
La Svizzera offre un regime fiscale speciale noto come “forfait fiscale” che è rivolto ai residenti stranieri di elevato patrimonio che scelgono di vivere in Svizzera senza svolgere un’attività professionale nel paese. Il regime è dedicato agli immigrati facoltosi e possono accedere, senza limiti di tempo, le persone fisiche che trasferiscono la propria residenza in Svizzera e che non siano state ivi residenti nei precedenti dieci anni.
Possono beneficiare del cosiddetto forfait fiscale persone che non hanno la nazionalità svizzera, hanno un livello di vita molto elevato, ma non esercitano un’attività lucrativa nella Confederazione. Sono tassate in base ai consumi e allo stile di vita e non in base alle entrate.
I forfait fiscali commisurati ai consumi e allo stile di vita non sono uniformi sul territorio per ragioni istituzionali: i Cantoni, che nell’assetto federale elvetico sono sovrani sul piano fiscale, hanno politiche diametralmente opposte in materia.
Ad esempio, alcuni Cantoni (Appenzello Esterno, Basilea Città, Basilea Campagna, Sciaffusa e Zurigo) non prevedono o hanno abolito questo regime speciale per stranieri facoltosi e il Governo federale ha promosso una riforma in senso restrittivo dei forfait fiscali, che è stata introdotta in modo graduale dal 2016 ed è a regime dal 2021.
Ad ogni modo, l’imposizione secondo il dispendio continua a costituire un istituto fiscale estremamente interessante per gli stranieri che in Svizzera non esercitano attività lucrativa, poiché possono continuare a non dover dichiarare i redditi di fonte estera senza commettere alcuna sottrazione d’imposta.
Il Principato di Monaco, con il suo regime fiscale favorevole, si presenta come un’alternativa interessante. In particolare, il Principato di Monaco non applica l’imposta sul reddito delle persone fisiche o sulle plusvalenze, in netto contrasto con l’imminente imposta sul reddito mondiale del Regno Unito.
Inoltre, sono da considerare gli ulteriori vantaggi legati alla riservatezza fiscale e alla mancanza di imposte sul patrimonio o sulle successioni, limitata ai soli beni locali, mentre i beni detenuti all’estero non sono soggetti all’imposta di successione sotto la giurisdizione del Principato di Monaco.
Questo ambiente esentasse, combinato con un elevato tenore di vita e stabilità politica, rende Monaco una destinazione attraente per gli individui facoltosi e per coloro che hanno un patrimonio significativo all’estero.
Anche l’Irlanda applica al residente non domiciliato un regime fiscale simile a quello britannico, nel senso che i redditi prodotti all’estero (fatta eccezione per UK) sono tassati solo se trasferiti in Irlanda.
A differenza del Regno Unito, l’Irlanda non limita nel tempo il suddetto regime e per ottenere lo status di residente non-dom occorre essere presenti nel paese per almeno 183 giorni in un anno fiscale o 280 giorni in due anni consecutivi.
Chi risiede in Irlanda per 3 anni consecutivi acquista la residenza abituale.
Per quanto riguarda l’aliquota imponibile sul reddito prodotto in Irlanda o quello prodotto all’estero e trasferito nel Paese, esistono due aliquote distinte a seconda della fascia di reddito del 20% e del 40%.
L’imposizione fiscale per le persone giuridiche che producono redditi commerciali (trading income da attività manageriali, finanziarie, bancarie, assicurative, ricerca e sviluppo ecc.), prevede una vantaggiosa aliquota del 12.5%. I redditi non commerciali, come pure quelli derivanti da attività petrolifere, minerarie o immobiliari scontano invece un’aliquota del 25%.
L’aliquota del 12.5% per i redditi commerciali è indubbiamente tra le più basse in Europa, unitamente quella svizzera che oscilla tra l’11% e il 15%, con l’ulteriore vantaggio, per quest’ultima, che viene applicata a qualsiasi reddito d’impresa.
Il regime fiscale “res non-dom” a Malta offre condizioni vantaggiose per i residenti non domiciliati, ossia persone che stabiliscono la loro residenza fiscale a Malta senza avere il domicilio nel Paese. Questo regime è particolarmente attraente per individui ad alto patrimonio e professionisti internazionali grazie alla sua struttura fiscale favorevole.
I redditi generati a Malta sono tassati normalmente al tasso progressivo che può arrivare fino al 35%, mentre i redditi generati all’estero sono tassati solo se vengono trasferiti a Malta. Se i redditi esteri rimangono al di fuori di Malta, non sono soggetti a tassazione maltese. Questo principio è noto come “remittance basis“.
Al ricorrere di determinate condizioni, ivi inclusa la detenzione di proprietà immobiliari qualificate ed il pagamento annuale di un’imposta minima compresa tra 7.500 euro e 15.000 euro, le persone fisiche che trasferiscono la propria residenza (ma non il proprio domicilio) a Malta possono accedere a diversi regimi fiscali agevolativi. In questo caso i redditi di fonte estera sono tassati solo in caso di remittance a Malta con aliquota ridotta del 15% (con l’eccezione delle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni estere, che rimangono esenti).
Il regime fiscale di vantaggio applicato a Malta non prevede limitazioni temporali di utilizzo e può essere particolarmente interessante se legato all’esercizio di attività imprenditoriali in Paesi esteri.
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Conclusioni
Il regime fiscale non-dom nel Regno Unito offre significative opportunità di ottimizzazione fiscale per persone con un reddito alto e patrimoni elevati. Comprendendo le complesse normative e beneficiando delle esenzioni sui redditi esteri, i residenti non domiciliati possono ridurre considerevolmente il proprio carico fiscale. Tuttavia, è essenziale tenere conto delle recenti riforme e dei cambiamenti legislativi che possono influenzare la convenienza e l’attrattiva di questo regime.
L’importanza di una pianificazione fiscale accurata e di una consulenza esperta non può essere sottovalutata. Adottare strategie fiscali adeguate e mantenere una conformità rigorosa alle normative fiscali del Regno Unito è fondamentale per massimizzare i vantaggi del regime non-dom. Mentre il regime non-dom rimane una risorsa preziosa per molti, è cruciale rimanere aggiornati sulle evoluzioni normative e considerare attentamente tutte le opzioni disponibili per garantire una gestione fiscale efficace e conforme.
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