La prassi di offrire la cittadinanza tramite investimento in denaro è sempre più frequente soprattutto per quei piccoli Paesi che, non disponendo di risorse proprie, necessitano di soluzioni alternative per attirare investimenti dall’estero e sostentare la propria economia.
In questa prospettiva, simile prassi si sta diffondendo sempre di più anche nell’area dell’Oceania, un continente composto per lo più di piccole isole e atolli dispersi nel Pacifico caratterizzati da economie di sussistenza basate su pesca e agricoltura, e che quindi più di altri hanno bisogno di diversificare il proprio sistema economico ed ottenere finanziamenti dall’estero per garantire la stabilità economica delle casse erariali.
Dopo il più famoso CBI Program di Vanuatu e il lancio del CBI Program da parte delle isole Salomone, in queste settimane è stata la volta dell’Isola di Nauru, che ha appena annunciato il suo Nauru Economic and Climate Resilience Citizienship Program (NECRCP).
Nauru
Nauru è un’isola divenuta famosa negli anni ’90 soprattutto per gli enormi giacimenti di fosfati che hanno fatto letteralmente la fortuna del Paese per qualche decennio; tuttavia, il rapido esaurimento dei giacimenti e una gestione politica ben poco lungimirante, hanno ben presto affossato l’economia del Paese, creando enormi deficit di bilancio e debiti con i Paesi esteri, soprattutto considerato che l’isola non dispone di acqua potabile e non è autosufficiente sul piano alimentare.
Il Paese ha così cercato dapprima di diventare un paradiso fiscale – scelta fortemente ostacolata dagli Stati Uniti – ed è poi finita sotto l’egida dell’Australia, che si è riproposta di sostenere l’economia del Paese ma a discapito della propria totale indipendenza.
Sono stati forse proprio questi fattori di crisi a spingere il governo nauruano ad ideare un progetto di cittadinanza per investimento.
Il costo della cittadinanza a Nauru
105.000 USD per un singolo richiedente.
110.000 USD per un nucleo familiare.
115.000 USD per cinque membri o più.
I requisiti del CBI Program di Nauru
Stando a quanto dichiarato dalle autorità, i requisiti essenziali sono i seguenti: i candidati devono avere la maggiore età, una fedina penale pulita e provare la provenienza dei propri fondi. È necessario un colloquio in loco e il giuramento di fedeltà a Nauru.
Quanto ai costi, il programma di cittadinanza di Nauru si presenta come uno dei più economici al mondo: sono infatti sufficienti 105.000 USD per un singolo richiedente, che salgono a 110.000 USD per un nucleo familiare di 4 membri e a 115 per cinque membri o più. Per ogni fratello e/o sorella di uno dei coniugi è previsto un aumento di 15.000 USD.
Vi sono poi le tasse di iscrizione e alcuni costi di due diligence che portano il costo effettivo finale a circa 140.000 USD per singolo richiedente e fino a 155.000 USD per un nucleo di 4 persone.
Stando a quanto dichiarato, la burocrazia per la gestione della pratica dovrebbe durare intorno ai 3-4 mesi.
Il Programma è stato ufficialmente lanciato per favorire l’attrazione di capitali esteri con il principale scopo di contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici, che soprattutto in aree insulari come quella di Nauru stanno iniziando a dispiegare i suoi nefasti effetti. La speranza è dunque quella di garantire un secondo passaporto ai potenziali investitori in cambio di un investimento che possa aiutare l’isola a risollevare la sua economia e contrastare le conseguenze economiche causate dai cambiamenti climatici.
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Il Passaporto di Nauru
Resta tuttavia da sottolineare che il passaporto di Nauru non ha un grande index: consente l’ingresso visa free o con visto in ingresso in appena 89 paesi, tra i quali figura il Regno Unito ma non i paesi dell’area Schengen, né gli USA, né la maggioranza dei Paesi dell’America Latina.
Non si tratta dunque di un passaporto capace di garantire grande mobilità, ma può comunque essere una soluzione da prendere in considerazione come possibile alternativa al CBI Program di Vanuatu, il cui passaporto è più potente ma anche leggermente più costoso e, ad oggi, decisamente più attenzionato dalle autorità stante la scarsa due diligence garantita dalla procedura. Per chi possiede già un passaporto che consente l’ingresso in area Schengen, può quindi sicuramente essere un’ottima opzione a basso costo per costituirsi un piano B.
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