Le Isole del Canale: un paradiso fiscale per aziende e trust

Parlando di paradisi fiscali e Stati che favoriscono l’ottimizzazione fiscale delle imprese attraverso una bassa tassazione o agevolazioni di carattere offshore, un ruolo molto particolare è rivestito dalle cosiddette “Isole del Canale”. 

Si tratta di una serie di piccole isole situate tra l’isola britannica e la Francia, formalmente dipendenti dalla Corona britannica ma dotate di una forte autonomia sul piano della politica fiscale. Queste isole hanno saputo sfruttare tale indipendenza per trasformarsi in rifugi fiscali per imprese e trust, grazie alle favorevoli normative sia in termini di imposizione fiscale che di tutela dei dati personali e sensibili.

Stiamo parlando principalmente dell’Isola di Jersey e del Baliato di Guernsey, a cui possiamo aggiungere un’altra isola rilevante: l’Isola di Man, che si trova più a nord ma funziona in modo analogo a livello fiscale e strutturale.

1. Le “Channel islands”: i Baliati di Jersey e Guernsey

Le Isole del Canale sono storicamente un residuato della Guerra dei Cent’anni, durante la quale l’Inghilterra perse tutti i suoi possedimenti francesi, eccetto queste isole. Da allora, esse sono formalmente parte dei territori inglesi senza però far parte del Regno Unito. Questo ha portato alla formazione di due Baliati: quello di Jersey, costituito dall’omonima isola, e quello di Guernsey, composto da un gruppo di isole la cui principale è appunto l’isola di Guernsey.

Autonomia fiscale e vantaggi doganali

In qualità di dipendenze “self-governing” del Regno Unito, i due Baliati godono di sostanziale autonomia nella gestione della politica interna, in particolare quella economica e fiscale, dipendendo invece dalla Corona britannica per la politica estera e la difesa.

L’autonomia fiscale e doganale ha consentito ai due Baliati di stipulare accordi specifici con l’Unione Europea, in base ai quali Jersey e Guernsey non fanno parte dell’UE ma rientrano nel territorio di Schengen, beneficiando dell’abolizione dei dazi doganali. Tuttavia, i due Baliati restano al di fuori del mercato unico dei servizi finanziari dell’UE, il che li esclude dalle normative antiriciclaggio europee.

Tassazione territoriale e altre esenzioni fiscali

Tali condizioni rendono Jersey e Guernsey molto attraenti per imprese, in particolare quelle del settore bancario e finanziario, nonché per le trust company. Le aliquote fiscali per le imprese sono infatti molto basse: in entrambi i Baliati, le imprese non finanziarie sono esenti dall’imposta, mentre quelle del settore finanziario sono soggette a un’aliquota del 10%. Le persone fisiche, invece, pagano un’aliquota massima del 20%, al netto di sgravi fiscali e agevolazioni per i redditi più bassi (denominati “marginal relief”).

In entrambe le giurisdizioni vige un sistema di tassazione territoriale, che impone tasse solo sui redditi prodotti all’interno delle isole. Dividendi, capital gain e interessi, inoltre, generalmente non sono tassati.

Un altro aspetto da considerare è che, per quanto riguarda la comunicazione dei dati, entrambi i Baliati richiedono la registrazione dei titolari delle azioni e delle eventuali cessioni delle stesse (è infatti possibile emettere azioni al portatore), pur con un’applicazione non del tutto rigida. Tale obbligo prevede una pena pecuniaria di € 5.000,00 per chi non si adegua; tuttavia, la legge non specifica un termine entro il quale è necessario fare tale comunicazione al registro. Circostanza che pone sostanzialmente nel nulla il suddetto obbligo.

Perché le Isole del Canale vengono considerate dei paradisi fiscali?

Un'ampia autonomia

Le isole del Canale godono di ampia autonomia fiscale, indipendente dal Regno Unito.

Vantaggi per le imprese

Le aliquote fiscali sono ridotte, rendendo le isole attrattive per il settore bancario e finanziario.

Protezione della privacy

Le normative locali garantiscono una forte tutela della riservatezza per aziende e trust.

2. L’Isola di Sark: il paradiso fiscale nel paradiso fiscale

Come anticipato, il baliato di Guernsey è composto da diverse isole; tra queste, l’isola di Sark costituisce un territorio autonomo all’interno del paradiso fiscale di Guernsey. Essa ha infatti un governo autonomo da Guernsey, presieduto dal Chief Pleas, e ha una giurisdizione indipendente e separata, anche sul piano fiscale. Di conseguenza, sull’isola di Sark non esiste un’imposizione diretta sui redditi né delle persone fisiche né delle società; esiste solo un’imposizione diretta sul patrimonio immobiliare, seppur molto bassa. Non esiste neppure un’imposta sulle successioni.

Assenza di regolamentazione e controllo

Una caratteristica unica dell’isola di Sark è la totale assenza di una legge che regolamenti i soggetti giuridici: sull’isola, di conseguenza, non esistono aziende nazionali, mentre i trust e le partnership sono regolate dal diritto consuetudinario non scritto, rendendo molto difficile qualunque tipo di controllo su di essi da parte delle istituzioni internazionali. 

L’assenza di regolamentazione e di strumenti giuridici comporta, infatti, l’assoluta impossibilità per le autorità fiscali di ottenere informazioni e dati sulle società e i trust che operano sull’isola. Inoltre, essendo un’isola autonoma, la stipula di eventuali accordi sullo scambio di informazioni o sulle doppie imposizioni stipulate dal baliato di Guernsey non hanno efficacia per l’isola di Sark.

L’isola di Sark costituisce così, a tutti gli effetti, un paradiso fiscale all’interno di un paradiso fiscale.

3. L'Isola di Man: un’altra giurisdizione autonoma

Pur non facendo parte delle isole del canale, anche l’isola di Man presenta caratteristiche molto simili a queste ultime dal punto di vista dell’autonomia fiscale e giurisdizionale rispetto al Regno Unito. Situata nel mare del nord tra le isole di Gran Bretagna e Irlanda, e a lungo contesa prima dai Sassoni e poi dai vichinghi, in seguito dal Regno di Norvegia e infine dalla Corona inglese, l’Isola di Man gode di un proprio Parlamento (chiamato “Tynwald”) sin dal 979 d.C. e pur essendo formalmente assoggettata alla politica estera e di difesa inglese, Essa non è parte integrante del Regno Unito.

Fiscalità e riservatezza

Anche in questo caso, la totale indipendenza fiscale dal Regno Unito ha consentito all’isola di dotarsi di un sistema tributario del tutto autonomo e diverso da quello inglese. La tipologia di tassazione è worldwide: le persone fisiche scontano un’aliquota del 10% (che sale al 20% per i redditi superiori a 10.500 sterline e per i soggetti non residenti per i redditi prodotti sull’isola), mentre per le società è dello 0%; scontano un’aliquota del 10% solo le imprese che esercitano attività bancaria e finanziaria.

A risultare però davvero attrattivo non è tanto il sistema fiscale, quanto la tutela della riservatezza dei dati. Sull’isola risultano registrati più di 20 mila trust: il motivo principale è che sull’isola vige il c.d. legal privilege, che impone un forte dovere di segretezza in capo ai trustee opponibile anche nei confronti dell’autorità fiscale. Lo stesso obbligo si estende peraltro ai revisori legali e agli avvocati che forniscono consulenza ai trust.

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In conclusione

L’esempio delle Isole del Canale e dell’Isola di Man dimostra come nell’ottica di una pianificazione imprenditoriale e fiscale delle proprie attività e di tutela del proprio patrimonio, non sono solo alcuni Stati veri e propri a garantire determinate forme di agevolazione ed esenzione fiscale. Esistono alcune aree geografiche, spesso poco conosciute al pubblico, che non costituiscono a tutti gli effetti “Stati indipendenti” ma che godono di una serie di forme di autonomia politica, economica e fiscale dalle rispettive madre patrie che consentono a queste piccole giurisdizioni di offrire degli ottimi strumenti per rendere più efficace l’ottimizzazione fiscale e la pianificazione patrimoniale.

Per questo è così importante, quando si valuta un progetto di pianificazione del genere, affidarsi ad esperti del settore che sappiano scovare le migliori giurisdizioni dove avviare un’attività o costituire uno strumento di protezione patrimoniale, cercando non solo tra gli Stati più rinomati e conosciuti al grande pubblico ma anche in singole aree specifiche, meno conosciute, che possono offrire particolari vantaggi.

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